Musei Vaticani: tutto quello che c’? da sapere
Non si può credere di aver visto Roma fin quando non si è davanti alla meravigliosa Cappella Sistina. Per questo oggi vogliamo portarti alla scoperta dei Musei Vaticani.
Pensare di visitare i Musei Vaticani nell’arco di un solo giorno è un’utopia. Ciononostante, a Roma vengono organizzati dei veri e propri tour guidati, utili a chi desidera dedicare gran parte del proprio tempi in città alla visita dello splendido complesso.
Anche noi vogliamo, nel nostro piccolo, aiutarti a compiere l’ardua impresa. Per questo abbiamo pensato di stilare una lista delle più importanti opere custodite all’interno dell’area museale.
Di seguito, un elenco delle opere da non perdere se avete programmato un tour dei Musei Vaticani.
Alla scoperta dei Musei Vaticani
Cappella Sistina
Il tour dei Musei Vaticani termina quasi sempre con la visita della Cappella Sistina. Noi invece preferiamo mettere questa bellissima opera in cima alla nostra lista, poichè una delle più rilevanti dell’interno complesso. La Cappella Sistina viene ricordata come l’opera più grande di Michelangelo e anche come uno dei manifesti del Rinascimento Italiano. Furono diversi però gli artisti a contribuire alla sua realizzazione, come ad esempio Botticelli, Ghirlandaio, Pinturicchio e Perugino.
Statua del Lacoonte
La statua del Lacoonte, la cui bellezza viene anche citata in uno dei più bei libri di Umberto Eco, trova sede anch’essa all’interno dei Musei Vaticani. La statua è una delle maggiori testimonianze dell’antichità e trae ispirazione dalla narrazione della guerra di Troia. Lacoonteera infatti il Sacerdote che provò ad allertare gli abitanti di Troia del pericolo rappresentato dal cavallo. L’avvertimento gli costò la morte per mano di Atena, che appoggiando i greci, si servì di due serpenti per eliminarlo.
Il polittico Stefaneschi
I Musei Vaticani conservano anche un’importante tempera su tavola di Giotto, chiamata Il polittico Stefaneschi. L’opera si trova nella pinacoteca Vaticana e ritrae San Pietro e Gesù.
C’è una curiosa storia sul dipinto, che pur essendo stato attribuito a Giotto non risulta firmato. A testimoniare però il lavoro del celebre artista, il cosiddetto Libro dei Benefattori, che racchiude i nomi tutti gli artisti scelti dal cardinal Stefaneschi per la realizzazione di alcune o